IV Dom. di Pas. anno C: voce del pastore!
Siamo nella domenica del “buon pastore”, in cui la Chiesa
invoca da Dio il dono di tante e sante vocazioni alla vita consacrata e al
sacerdozio, perché tanti giovani abbiano il coraggio di ascoltare e seguire la
voce di Gesù: vieni e seguimi! In
questo vangelo Gesù ci parla utilizzando un’immagine molto comune a quel tempo
in Palestina: quella del pastore. La cosa che ci sorprende è che questo pastore
non è come tutti gli altri: ha una relazione di affetto speciale con le sue
pecorelle, esse le seguono e lui dà loro la vita eterna e sono così al sicuro
che nessuno le può portare via dalla sua mano! Anzitutto le pecorelle sono tali perché ascoltano; non
era raro vedere dei greggi mischiati nello stesso riparo per la notte e al
mattino, i due pastori chiamare le proprie pecorelle che si dividevano,
seguendo ciascuna la voce del proprio pastore! Nell’Antico Testamento ascoltare
indica un sentire profondo a cui segue l’obbedire. Ecco, la nostra relazione
con Dio parte da questo grande segreto: ASCOLTARE!, cercando poi di seguire,
cioè mettere in pratica quanto udito! La fede, dice san Paolo, dipende
dall’ascolto! Tanti non sentono se non quello che gli conviene; altri sentono
ma non ascoltano (basti pensare il tasso di distrazione durante le messe);
altri ascoltano ma poi non mettono in pratica, e dopo anni di cammino, sono
sempre fermi allo stesso punto…
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